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Da un garage al mondo intero: è questa la sintesi della storia di Fanti Packaging, oggi una piccola multinazionale nata a Bologna intorno agli anni Cinquanta (1948) da un’idea lungimirante del capostipite, Giorgio Fanti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli americani lasciarono agli italiani del cibo, comprese scatolette di carne che rimasero vuote per terra: Giorgio Fanti le raccolse ed ebbe l’intuizione di dare loro una seconda vita, convertendole in imballaggio per il settore chimico.

1948

Era il periodo della Liberazione da parte degli americani dall’occupazione della Seconda Guerra Mondiale. Durante il loro passaggio, gli americani lasciarono agli italiani del cibo, comprese scatolette di carne che venivano prese con entusiasmo per placare la fame, per poi essere lasciate a terra. In questo contesto, Giorgio Fanti le raccolse ed ebbe l’intuizione di dare loro una seconda vita: le portò nel suo garage a Bologna di via Lino 8 dove, con un tornio e qualche attrezzo, le trasformò in scatolette da vernice per le mesticherie. Cominciò così l’avventura di Giorgio Fanti S.p.A., pioniere della grande famiglia che oggi è Fanti Packaging.

Il riscontro positivo dell’intuizione di Giorgio Fanti portò rapidamente a muovere altri passi. Successivamente, dunque, svuotò i magazzini residuati dalla guerra dai barattoli alimentari vuoti, trasformando anche questi in contenitori da vernice, fino poi a procedere con l’acquisto del primo pacco di banda stagnata, la materia prima sempre come residui delle rimanenze della guerra.

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